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Il percorso è sostanzialmente pianeggiante nella prima metà, ondulato con alcune asperità degne di nota nella seconda. Partenza da Rho per attraversare su strade pianeggianti l’alta pianura padana nella zona delle risaie toccando Magenta, Novara e Vercelli per portarsi quindi verso il Po solcando in perfetta pianura le risaie. Segue una parte ondulata lungo strade larghe e prevalentemente rettilinee fino a raggiungere il circuito finale.
Dopo San Mauro Torinese si costeggia il Po in Corso Casale per salire alla basilica di Superga una prima volta (si devia 600 m prima dell’arrivo) per scendere su Rivodora con una discesa impegnativa che riporta a San Mauro e quindi risalire fino all’arrivo con pendenze anche oltre il 10%.
Ultimi km
Ultimi 5 km (che si ripetono due volte salvo i 600 m finali) che iniziano in Torino in Corso Casale dove inizia la salita che porta alla Basilica di Superga. La pendenza media è 9.1% con una punta attorno a metà salita del 14% e lunghi tratti al 10%. A 600 m dall’arrivo svolta a U verso sinistra per affrontare una rampa all’8.2% e quindi ultima curva a 50 m dall’arrivo su asfalto (largh. 7m).
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Rho
Panoramica
Dagli antichi romani al Milano Innovation District.
Rho, alle porte della metropoli meneghina, vanta un ricco passato ed è proiettata verso un futuro all’insegna della scienza e della tecnologica. I primi insediamenti risalgono al II secolo a.C. Un “vico raudo” è citato in un testo dell’846. Nel 1004 l’imperatore Enrico II conferì a Rho il titolo di Borgo. Dopo saccheggi e dominazioni, una ripresa avvenne durante l’episcopato di Carlo Borromeo: nel 1584 la miracolosa lacrimazione su un quadro della Madonna Addolorata portò all’edificazione del Santuario attorno al quale si sono sviluppati progressivi insediamenti. Già era nota la tenuta di Villa Scheibler, nei secoli successivi dedicata all’allevamento di cani da caccia e cavalli di razza, nel 1665 fu completata Villa Burba Medici Cornaggia circondata da un vasto complesso rurale.
Nel Novecento l’economia agricola lasciò il posto a quella industriale, ma ancora si possono ammirare antichi mulini. Nel 1858 venne inaugurata la stazione ferroviaria e nel 1880 la linea tramviaria Milano-Rho-Gallarate. Dal 1878 il Salumificio Citterio diffonde l’immagine di Rho nel mondo. Nel 1929 nacque l’Ospedale di Circolo Monumento ai Caduti, nel 1931 il Palazzo Comunale di fronte a Palazzo Banfi Visconti.
Gastronomia
La cucina rhodense si affida al menù lombardo e milanese: risotto con l’ossobuco, cassoeula, la classica cotoletta, castagnaccio e oss de mordcome dolci. Il salame Milano è uno dei salumi preferiti della nostrana casa Citterio. Anni fa è nato un dolce ad hoc: la Rhosetta. A Rho prevale la tradizione, ma i dolci a tema ideati a fine 2022 per la nascita del nuovo Teatro Civico hanno già incontrato il gusto dei cittadini.
Punti di interesse
Rho è da sempre punto di riferimento per il territorio circostante.
Qui hanno trovato casa il polo fieristico esterno di Fiera Milano (2005) e l’Expo universale 2015: su quell’area si prepara oggi Mind, accogliendo un grande ospedale, il polo di ricerca Human Technopole, le facoltà scientifiche dell’Università Statale, sedi di imprese e centri di innovazione.
Le vecchie manifatture, come il cotonificio Muggiani, hanno nuova vita.
Nel 2022, là dove sorgeva una fabbrica di profumi, è sorto il Teatro Civico Roberto de Silva.
Villa Burba, sede della Biblioteca comunale, ospita mostre di prestigio.
Ogni frazione vanta parchi attrezzati e davanti alla stazione della Metropolitana Milanese “Rho Fiera” è nata piazza Costellazione, disegnata dall’Accademia di Belle Arti di Brera, un mosaico di 250mila tessere di ceramica blu firmate dai visitatori di Expo e persino dal Dalai Lama, ospite in città nel 2016.
Torino
Torino (Superga)
Capitale del Piemonte e definita da Le Corbusier come la città con la più bella posizione naturale, Torino è circondata da una rigogliosa collina, dominata dalla Juvarriana Basilica di Superga, attraversata dal grande fiume, il Po, e circondata dall’arco alpino occidentale. La sua storia comincia più di duemila anni fa con un piccolo villaggio “Taurasia” che in età romana diventa Augusta Taurinorum, da qui il nome. Nel 1280 la dinastia dei Savoia conquista Torino e sotto il loro regno la città vive una delle più importanti trasformazioni della sua storia divenendo grazie ai grandi architetti di corte (da Vitozzi a Guarini e Juvarra) una delle maggiori capitali del barocco oltre che custode della Sacra Sindone. Prima capitale d’Italia nel 1861 con alle spalle molteplici primati, dall’auto al cinema al design, è una città dal fascino discreto, regale, da scoprire passeggiando tra le sue eleganti piazze barocche e vie porticate: 12 i chilometri di portici continuativi su 18, che accompagnano il visitatore in un itinerario suggestivo tra caffè storici, antiche librerie e Residenze Reali (patrimonio Unesco dal 1997) sontuose regge di corte o di villeggiatura. A Torino anche l’arte è di casa con oltre 40 musei, tra cui il Museo Egizio, secondo al mondo per importanza delle collezioni, e ben quattro nazionali, il Museo del Cinema, dell’Automobile, della Montagna e del Risorgimento oltre a prestigiose sedi di arte contemporanea.
Gastronomia
La cucina torinese vanta una lunga e raffinata tradizione decretando Torino una delle capitali mondiali del gusto. Grande l’uso di verdure, carni, formaggi insostituibili ingredienti per ricette raffinate e saporite. Gli antipasti fanno la parte da leone: dal vitello tonnato alle acciughe al verde passando dalla carne e pesce in carpione a piatti più delicati come i flan di verdure e ai tomini, piccoli formaggini freschi. Come primi piatti, spicca la bagna caôda, antica ricetta contadina a base di salsa con olio, acciughe e aglio dove si intingono verdure crude e bollite, gli agnolotti, gli gnocchi e i risotti e come secondi, il bollito misto, i brasati e il fritto misto, solo per citarne alcuni. Sulla tavola non mancano mai i grissini nelle varianti “stirato”, friabile e dal gusto delicato e “rubatà”, corposi e poco lievitati, a forma di bastoncino, un‘invenzione tutta torinese, e i formaggi la cui lista è infinita e deliziosa: dalle robiole, alle tome, dai tomini ai paglierini di consistenza soda o pastosa. E per finire in dolcezza, l’industria dolciaria torinese vanta l’invenzione dello zabaglione, tuorli d’uovo sbattuti con lo zucchero e il Marsala e le bignole, delicati e irresistibili fagottini coperti di glassa e il cioccolato con l’iconico giandujotto, ottenuto impastando il cioccolato con la farina di nocciole tostate, i cremini, gli alpini al liquore, le praline e altre delizie.
Bevande
Che il Piemonte sia terra di grandi vini è scontato: tra i rossi più noti sua maestà il Barolo, il Barbaresco, il Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto e tra i bianchi l’Arneis, il Gavi e il Malvasia. Ma che la provincia di Torino sia custode di altrettanti grandi vini è cosa poco nota. Il territorio intorno a Torino è patria di un’importante e antica tradizione vitivinicola: lungo circa 600 chilometri si incontra la zona del Canavese, della Collina Torinese, del Pinerolese e della Valsusa dove apprezzare 25 vini DOC, prodotti da 11 vitigni caratteristici. Tra questi il più torinese di tutti è il Freisa, un vino rosso rubino, leggermente mosso, prodotto nella zona di Chieri e nella vigna urbana accanto a Villa della Regina a poche centinaia di metri dal centro cittadino. Torino vanta un altro primato: l’aperitivo. Conosciuto in tutto il mondo, il Vermouth è nato a Torino nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano, e venduto all’inizio in una bottega di liquori in Piazza Castello. Per la sua ricetta si utilizzano il Moscato del Piemonte e i vini corposi del Sud, con estratti e infusioni di circa 30 erbe aromatiche. Esistono vari tipi di Vermouth: rosso, bianco, rosato, dolce e secco. A Torino è un vero e proprio quello dell’aperitivo.
Punti di Interesse
Torino è una città dalle mille anime, un connubio perfetto tra passato e contemporaneo, che guarda al futuro conservando il suo fascino di antica capitale d’Italia. Solo nel centro storico vi sono ben sei Residenze Reali (Patrimonio Unesco dal 1997), alcune delle quali custodi di prestigiosi musei: Palazzo Reale e Palazzo Chiablese, che fanno parte del polo dei Musei Reali, Palazzo Carignano al cui interno è custodito il Museo Nazionale del Risorgimento, Palazzo Madama (un unicum nel suo stile barocco e medioevale) con il suo Museo Civico d’Arte Antica, Villa della Regina e il Castello del Valentino. E ancora, a pochi chilometri dal centro cittadino, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Castello di Rivoli, sede del prestigioso Museo d’Arte Contemporanea. Non mancano inoltre imponenti edifici religiosi come il Duomo dove è conservata la Sacra Sindone. Dal cuore di Torino, piazza Castello, si diramano le principali arterie cittadine: via Roma impreziosita da piazza San Carlo, il salotto barocco, via Garibaldi, la pedonale più lunga d’Europa, e via Po che conduce alla Chiesa della Gran Madre di Dio ai piedi della collina, un grande polmone verde dominato dalla Basilica di Superga, opera juvarriana, che contribuisce a rendere Torino una delle città più verdi d’Italia. Percorrendo via Po si incontra il simbolo della città, la Mole Antonelliana custode del Museo Nazionale del Cinema, un vero e proprio “tempio” consacrato alla settima arte. Molteplici inoltre gli spazi dedicati all’arte contemporanea, tra cui la GAM (Galleria d’arte Moderna e Contemporanea) e le Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz. Tra una residenza e un museo, la città va ammirata lungo le rive del Po sino a raggiungere tra la natura lussureggiante del parco del Valentino, il Borgo e la Rocca Medievale, realizzati in occasione dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Da qui suggestiva la vista sul grande fiume e sulla collina. Torino custodisce anche un’anima design tanto da essere stata decretata Creative City dall’Unesco proprio per la sua capacità di reinventare spazi e luoghi da scoprire camminando in quartieri più periferici: dal grattacielo di Intesa San Paolo, il cui 35° piano ospita il ristorante e cocktail bar più alto d’Italia, alle Officine Grandi Riparazioni, un tempo ricovero dei treni ora polo museale, food e tech sino al nuovo centro direzionale di Lavazza, Nuvola, con il museo dedicato al caffè Lavazza.
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