Dopo i primi, pionieristici anni in cui si disputò tra diverse interruzioni, la Milano-Torino ritornò un appuntamento fisso dal 1913, e da lì a poco trovo il proprio dominatore in Costante Girardengo, il primo “Campionissimo” del ciclismo italiano.
Il corridore di Novi Ligure, detto anche “l’omino di Novi” per la bassa statura, si aggiudicò cinque edizioni: 1914, 1915, 1919, 1920 e 1923.
Nel 1914, giovanissimo, vinse in volata battendo Giuseppe Azzini e Carlo Durando, dopo 253 chilometri corsi sotto la pioggia a 26 km all’ora di media.
L’anno successivo lasciò la Maino per accasarsi alla Bianchi, fortissimamente voluto dal d.s. Cavedini che stravedeva per lui. Nel 1915 la corsa si disputa il 25 aprile, si decide tutto in una volata a cinque dove la spunta di nuovo Girardengo, davanti a Roncon, Bordin, Corlaita e Aimo.
Nel 1919 e nel 1920 altre due vittorie in altrettanti sprint.
Il “Gira” è ormai già il più vittorioso nella storia della corsa, ma ancora non gli basta. D’altronde è questa la caratteristica dei Campionissimi: la loro onnivora voglia di vincere sempre e su tutti i terreni, e allora si tiene la sua più grande impresa per l’ultima vittoria, datata 15 aprile 1923.