Dopo la Tirreno-Adriatico si era alzata qualche perplessità e critica sulla condizione fisica di Mark Cavendish, dal momento che nelle tre volate andate in scena, non era mai riuscito a trovare il varco giusto per centrare quantomeno un piazzamento. Il britannico, però, ha risposto come sa fare lui, come ci ha abituato negli ultimi 15 anni, ovvero piazzando un’accelerazione bruciante in Corso Francia, a Rivoli, alla quale nessun avversario ha saputo resistere.
CannonBall aggiunge al suo palmares una corsa che probabilmente non avrebbe mai creduto di poter far sua, invece il cambio di veste di quest’anno, con un profilo altimetrico praticamente piatto e, soprattutto, l’assenza della salita di Superga nel finale, gli ha permesso di giocarsi il successo nella classica più antica del mondo. Dal 2012 ad oggi, solo una volta la Milano-Torino aveva sorriso ai velocisti e, con l’inserimento di Cavendish nell’albo d’oro, Arnaud Démare (vincitore nel 2020) si sentirà un po’ meno solo in mezzo a scalatori del calibro di Alberto Contador, Thibaut Pinot e Primoz Roglic.
Può sembrare impossibile, ma Cavendish non vinceva in Italia dal 2014, quando a Porto Sant’Elpidio si aggiudicava la penultima tappa della Tirreno-Adriatico. Da quel momento in poi ha vinto altre 46 volte – sulle 159 vittorie complessive della sua carriera – ma mai sulle strade del Bel Paese. Oggi ha sfatato il tabù e l’impressione è che non bisognerà aspettare altri 8 anni per vederlo ri-vincere in Italia.
Forse ci potrebbe provare già sabato, alla Milano-Sanremo, una corsa che ha già vinto quando aveva 23 anni. Adesso ne ha 36, la voglia è la stessa, ma rispetto a qualche anno fa deve vedersela con una concorrenza interna non indifferente: “Non so se ci sarò, la decisione spetta alla squadra. Vedremo cosa decideranno” ha detto oggi dopo la vittoria.
L’unica cosa certa è che Mark si è già messo in tasca la terza vittoria stagionale e quella di oggi ha un certo peso, perché non capita spesso che i velocisti abbiano la possibilità di giocarsi una classica così prestigiosa. Cavendish ringrazia la squadra per il lavoro impeccabile svolto per tutta la giornata, ma la Milano-Torino ringrazia Cavendish, perché ora sull’albo d’oro – nel quale non figura il leggendario Eddy Merckx – può contare anche su uno dei velocisti e corridore più vincenti di sempre. Semplicemente un MiTo.