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La Milano-Torino in 5 date: 1° ottobre 2015

24/09/2021

Il 1° ottobre 2015 è stato un giorno speciale per Diego Rosa, giovane scalatore piemontese di Corneliano d’Alba.

I tifosi del suo fans club avevano fatto i cinquanta chilometri che separano il paese dalla Basilica di Superga per vederlo gareggiare tra i grandi sulle proprie strade, per tifare il loro concittadino mentre – pensavano – avrebbe aiutato il capitano Fabio Aru sulle rampacce delle due ascese finali, per poi festeggiarlo, comunque fosse andata, come sempre capita quando il proprio “enfant du pays” transita dalle parti di casa. O almeno, così pensavano.

Perché invece quello a cui hanno assistito è stata la sua prima vittoria da professionista, e per distacco, e proprio lì, nel luogo più prestigioso di tutta la collina torinese.

Il percorso della Milano-Torino aveva preso questa forma (il finale con la salita di Superga da percorrere due volte) nel 2012, una scelta che ha subito premiato lo spettacolo esaltando gli scalatori puri, o comunque i corridori più forti – su un’ascesa secca si può anche provare ad anticipare i migliori; su due, no.
Infatti dal 2012 il palmarès recitava: Alberto Contador, Diego Ulissi e Giampaolo Caruso.

Il 1° ottobre 2015 Diego Rosa si presenta quindi alla partenza di San Giuliano Milanese come ultimo uomo di Fabio Aru, che quell’anno ha conquistato il 2° posto al Giro d’Italia e, da pochi giorni, la classifica generale della Vuelta. Gli altri favoriti sono Majka, Poels, Martin, Visconti, Porte e Pinot.

Tutto si svolge secondo i piani fino agli ultimi chilometri: va via una fuga che viene ripresa ai piedi della prima salita. Lì fa il ritmo l’Astana che transita in testa al Gpm di Superga con Tiralongo e proprio Rosa. Era lecito in quel momento pensare che fosse lì davanti in vista di un attacco del capitano, ma in realtà nella testa di Diego Rosa era già tutto chiaro.
Aveva già parlato con l’ammiraglia che gli aveva dato via libera, ed era davanti a lavorare non per Aru, ma per sé stesso. Infatti fa anche tutta la discesa alla ruota di Tiralongo e quando iniziano gli ultimi, durissimi 5 km è lì tra i migliori.
Il primo a partire è Majka e Rosa chiude subito. Poi prova Villella e al suo inseguimento si portano in tre, Vuillermoz, Moreno e ancora Rosa, che non molla un metro.

A quel punto, col capitano nelle retrovie e lui a sgambettare nelle prime posizioni, inizia ad essere chiaro a tutti che quello potrebbe essere il suo giorno. Ancora più chiaro – anzi lampante – quando Rosa approfitta di un attimo di tentennamento da parte del gruppetto per scattare a 2700 metri dal traguardo, nessuno riesce a seguirlo e lo rivedranno solo dopo il traguardo.
I tifosi del fan club arrivati la mattina da Corneliano d’Alba si godono allora un pomeriggio unico, un giorno già speciale che è diventato per loro indimenticabile.

Il pomeriggio in cui hanno visto il loro “enfant du pays” conquistare in un colpo solo il colle di Superga e la sua prima vittoria da professionista.

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