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Paolo Magretti: il primo vincitore della Milano-Torino, molto più che un corridore

12/03/2024

Sono passati 148 anni da quella prima, primissima, edizione della Milano-Torino. Era il 1876, la bicicletta come la intendiamo oggi nemmeno esisteva, c’era una versione primordiale, con ruote dalla circonferenza di 4 metri. Non c’erano nemmeno i ciclisti, bensì i velocipedisti, e quella pazzia di farli andare da Milano a Torino con quel mezzo era, appunto, una pazzia, messa in piedi dal Veloce-Club di Milano. Chissà se in quel momento anche solo qualcuno stava pensando di fare la storia, visto che quasi 150 anni dopo siamo qui a parlare di Milano-Torino e della corsa più antica del calendario internazionale.

Il 25 maggio del 1876 partirono in 8 e il primo a giungere al traguardo, dopo 10 ore di fatica, fu il 21enne milanese Paolo Magretti, accolto da 10 mila persone in visibilio. Studente di Scienze naturali dell’Università degli Studi di Pavia, Magretti aveva già partecipato ad alcune gare in velocipede quell’anno, come la Milano-Lecco, che aveva vinto, e la Milano-Vercelli, che aveva chiuso secondo, ma il suo mestiere era ovviamente un altro, visto che il mestiere di ciclista, o velocipedista che dir si voglia, non era ancora un mestiere.

Magretti si stava specializzando in zoologia, e nel 1877, ancora studente, realizzò il suo primo viaggio esplorativo della Sardegna, una terra che al tempo era ancora piuttosto inesplorata. L’impresa, che doveva avere solo finalità venatorie, si rivelò un’ottima occasione per raccogliere campioni di acqua dolce e marina e altri reperti zoologici da studiare. Quella fu la sua prima campagna esplorativa, alla quale fecero seguito quelle più grandi in Africa, nel Sudan Orientale (1883), in Tunisia (1899) e in Eritrea (1900).

Tutti i suoi viaggi erano finalizzati alla raccolta di materiale zoologico per studio e catalogazione, che aiutarono poi a determinare la scoperta di nuove specie. I suoi studi lo resero in poco tempo apprezzato dalle istituzioni scientifiche di tutta Italia e i Musei di Storia Naturale di Genova, Milano e Firenze gli affidarono incarichi per la determinazione e la classificazione delle collezioni entomologiche raccolte da altri naturalisti in esplorazioni precedenti e fino ad allora mai studiate. Alla sua morte, avvenuta nel 1913, la famiglia Magretti donò tutte le collezioni entomologiche al Museo di Storia Naturale di Genova che ancora le custodisce con cura. La carriera da velocipedista, quindi, ha rappresentato solo una minima, e forse superflua, parte della sua vita, ma poco importa… per noi rimarrà sempre il primo vincitore nella storia centenaria della Milano-Torino.

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