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Milano-Torino: la storia della corsa più antica del mondo

03/08/2021

La più longeva tra le corse ciclistiche: una storia lunga tre secoli

È la corsa ciclistica più antica del mondo, essendosi disputata per la prima volta nel 1876, quando otto corridori si sfidarono per la prima volta sul percorso fra le due città, in sella a primordiali biciclette. Solo quattro corridori su otto arrivarono però a Torino. La corsa fu poi riproposta solo quasi vent’anni dopo e, annualmente, dal 1913 con qualche interruzione negli anni venti. Dopo quattro anni di interruzione, dal 2008 al 2011, è stata riproposta nel 2012. Corsa nelle prime edizioni a marzo, è diventata classica d’autunno nel 1911. Durante il secondo dopoguerra la corsa è tornata a disputarsi a marzo; dal 1975 è tornata in calendario in autunno, a fine settembre o in ottobre, ad eccezione di alcuni anni. Dal 1987, la corsa si svolge in autunno, pochi giorni dopo il mondiale di ciclismo su strada; da allora la corsa ha riacquisito notevole importanza, poiché il campione del mondo vi partecipava con l’intento di bissare il successo; soltanto due corridori sono riusciti nell’impresa: Gianni Bugno e Laurent Jalabert. Nel 2000 venne annullata a causa dell’alluvione due giorni prima; tuttavia, essendo già stata programmata, l’edizione è da considerarsi valida.

Dal 1965 al 2001 la gara fu organizzata dalla RCS attraverso il quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport; dal 1960 al 1989 fu diretta da Vincenzo Torriani, che ne modificò il percorso rendendolo simile a quello degli anni duemila. Dal 2002 la Gara è organizzata dall’Associazione Ciclistica Arona ed è rinominata, per esigenze di sponsor, Milano-Torino Trofeo Nobili Rubinetterie. Dal 2015 RCS Sport riprende l’organizzazione e la gestione della corsa.

I vincitori

Il plurivincitore della corsa è Costante Girardengo con 5 successi, seguito da Pierino Favalli con 3. Dopo alcuni anni di difficoltà per l’organizzazione negli anni venti e trenta (campioni come Alfredo Binda, Learco Guerra e Gino Bartali non vi presero mai parte), la corsa acquisì enorme prestigio a partire dal secondo dopoguerra, quando vide la partecipazione dei più grandi ciclisti del mondo. Il suo albo d’oro vanta così numerosi grandi campioni: Fiorenzo Magni, Angelo Panebianco, Franco Balmamion, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, ma anche campioni degli anni duemila come Alberto Contador, Diego Ulissi, Rigoberto Urán e Thibaut Pinot.

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