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Arvid De Kleijn è il vincitore della Milano-Torino 2023

15/03/2023

La prima volta non si scorda mai

Se si parla di Milano-Torino si parla di storia del ciclismo, e non può essere altrimenti visto che ci stiamo riferendo alla corsa più antica del mondo, le cui radici risalgono ai velocipedisti del 1876. Ma è bello constatare che, 104 edizioni dopo, questa corsa dà ancora modo di scrivere pagine di storia di questo sport. Oggi, da Rho ad Orbassano per 192 km, ne è stata scritta una particolare, quella della Tudor e di Arvid De Kleijn.

Inutile negarlo, all’arrivo ci aspettavamo Dylan Groenewegen o Fernando Gaviria, magari il campione in carica Mark Cavendish o Biniam Girmay, invece è saltato fuori come un missile questo ragazzo olandese di 28 anni, nato a Herveld, che, guidato alla perfezione dai suoi compagni, si è reso protagonista di una volata magistrale. Mentre attorno a lui i grandi velocisti si perdevano nel tecnico finale di Orbassano, De Kleijn è rimasto perfettamente a galla, ha tenuto come riferimento Casper Van Uden, l’ha saltato, e poi ha resistito senza troppi problemi al tentativo di rimonta di Gaviria. In carriera aveva già vinto (una tappa al Giro di Turchia e una alla 4 Giorni di Dunkerque i successi più importanti), ma mai si era imposto in un contesto prestigioso come quello della Milano-Torino.

Più di tutto, però, l’edizione 2023 della Milano-Torino si farà ricordare per il primo, storico, successo nel mondo dei professionisti della Tudor Pro Cycling Team. Le ben riconoscibili maglie total black della formazione svizzera avevano infatti esordito in gruppo nel maggio dell’anno scorso e, nonostante diversi buoni risultati, non erano mai riusciti ad alzare le braccia al cielo (se si esclude il campionato nazionale elvetico di Robin Froidevaux nel giugno 2022). Quella di oggi è quindi la prima zampata di un progetto che, siamo sicuri, ha appena cominciato a farci vedere le sue peculiarità.

Il General Manager della Tudor, per chi non lo sapesse, è niente meno che Fabian Cancellara, che l’anno scorso ha voluto con tutte le sue forze che la Svizzera tornasse ad avere una propria squadra in gruppo. “Sono realista, so che abbiamo bisogno di tempo per arrivare alle grandi corse e alle grandi vittorie – diceva Cancellara poco meno di un anno fa, alla presentazione della sua nuova squadra -. Ovviamente, siamo pronti ad essere invitati anche a corse di un certo prestigio, ma vogliamo prenderci il tempo per costruire e sviluppare il progetto, perché le aziende non diventano milionarie in un giorno, serve sempre tempo e pazienza”.

Beh, alla fine dei conti, non ha dovuto nemmeno aspettare molto per portarsi a casa un primo, grande, successo. E l’appetito, si sa, vien mangiando. 

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