altimetria
planimetria
info tecniche
Il percorso è sostanzialmente pianeggiante fatto salvo l’attraversamento del Canavese dove sono proposti alcuni brevi saliscendi che non presentano né lunghezze né pendenze degne di rilievo. Partenza da Magenta per attraversare su strade pianeggianti l’alta pianura padana nella zona delle risaie toccando Novara e Vercelli per portarsi quindi nel Canavese dopo Cavaglià, Viverone e Bollengo. Il Canavese si presenta con piccoli saliscendi che proseguono e Nord di Torino nella zona del Parco della Mandria. All’imbocco della Val di Susa la strada torna sostanzialmente pianeggiante fino all’arrivo. Si incontrano, negli abitati attraversati, i consueti ostacoli cittadini come rotatorie, spartitraffico e passaggi rialzati.
Ultimi 10 km praticamente pianeggianti fino all’arrivo di Rivoli.
Ultimi km
Ultimi 5 km pianeggianti su strade cittadine molto ampie con la presenza di ampie rotatorie. Ultima curva a 400m dall’arrivo. Rettilineo finale di 400 m, ampio (largh. 8.5 m) su asfalto.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Magenta
Magenta
Magenta si trova a venti minuti da Malpensa e a venti chilometri da Milano. Borgo nel Trecento, è città dal 1947 e conta circa ventitrémila abitanti. È sede del Parco del Ticino nella Villa Castiglioni e il territorio è ricco di ambienti naturali e agricoli e conserva un patrimonio forestale ormai scomparso nel resto della Pianura Padana. È conosciuta soprattutto per la storica Battaglia del 4 giugno 1859, episodio fondamentale della seconda Guerra d’indipendenza, che la lega al Risorgimento italiano e all’Unità d’Italia. La Battaglia di Magenta è ricordata ogni anno la prima domenica di giugno, con una festa che celebra non solo storia e cultura, ma anche la solidarietà e la fratellanza tra popoli. Il clou dell’evento è la rievocazione storica in costume. La Casa di Giacobbe e l’Ossario ai Caduti, luoghi legati allo Battaglia, sono visitabili. La città vanta poi una lunga vocazione per la musica, con il Teatro lirico, un’orchestra, tre storiche bande, diversi cori e vari appuntamenti.
Rivoli
L’area di Rivoli occupa la testata della Collina Morenica nata dalle glaciazioni di circa 300 mila anni fa. Alcuni ritrovamenti di asce ed incisioni rupestri permettono di datare i primi insediamenti già nel Medio Neolitico (5500-4700 A.C.) anche se la prima occupazione nota è quella dei Taurini, un gruppo di ceppo celto-ligure a cui sono attribuite le prime forme di urbanizzazione.
Dopo l’assedio da parte dell’esercito di Annibale nel 218 A.C. furono i Romani ad assumere il controllo dell’area e a dare inizio all’urbanizzazione vera e propria della zona vista l’importanza strategica per l’accesso ai valichi alpini da una parte e alla pianura padana dall’altra.
Per Rivoli passa la “Strada delle Gallie”, strada romana consolare fatta costruire da Augusto che da Torino porta alla Francia e che costituisce uno dei principali tracciati della Via Francigena, via storicamente percorsa da pellegrini, mercanti ed eserciti, ancor oggi meta del turismo religioso.
Dal XIII secolo iniziò l’ascesa dei Savoia che furono riconosciuti signori del Castello nel 1247 dall’Imperatore Federico II di Svevia. È del secolo successivo, invece, Amedeo VI di Savoia (1334-1383), conosciuto come il “Conte Verde” per il colore degli abiti utilizzati durante tornei e battaglie; sotto di lui Rivoli conobbe un periodo di prosperità economica e riqualificazione urbana. Il borgo venne cinto da mura, la nobiltà locale edificò ricche dimore e nel 1310 venne realizzata la Bealera di Rivoli, un importante canale irriguo nel quale confluivano le acque per l’agricoltura.
Nel 1559 venne eretto il castello, come residenza provvisoria del duca Emanuele Filiberto I di Savoia. I lavori del Castello proseguirono per volontà di Carlo Emanuele I che decise di trasformare l’antica fortezza medievale in sontuosa residenza nobiliare per mano degli architetti e ingegneri Carlo e Amedeo di Castellamonte. Tali lavori, furono terminati nel 1644 con l’aggiunta dell’edificio detto “Manica Lunga”. Il complesso subì seri danni durante i ripetuti assedi inferti dai francesi agli inizi del XVIII secolo.
Terminati i contrasti con i francesi, Vittorio Amedeo II affidò a Filippo Juvarra la ricostruzione del Castello di Rivoli, collegato già dal 1711 dallo “Stradone Reale di Francia” (oggi Corso Francia), uno dei rettilinei più lunghi d’Europa (12 km).
Tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900, Rivoli fu uno dei luoghi privilegiati di residenza estiva della nobiltà e dell’alta borghesia torinese: ciò portò alla costruzione di eleganti ville dal notevole valore architettonico.
Con il boom economico del secondo dopo guerra, Rivoli si trasformò da centro prevalentemente agricolo a città a vocazione industriale e manifatturiera con un notevole incremento della popolazione, che oggi conta circa 49.000 abitanti.
Negli anni ’80, è iniziato il recupero del centro storico e il restauro dei principali edifici, dando il via ad una nuova stagione all’insegna della cultura e del turismo!
La linea 1 della Metropolitana di Torino presto arriverà a Cascine Vica, collegando ancor più efficacemente Rivoli a Torino.